Un progetto innovativo destinato a rivoluzionare la viabilità nelle strade d’Europa. Parliamo del programma Unit-E, il progetto Europeo di mobilità elettrica che ci permetterà di viaggiare per il continente a bordo di veicoli elettrici puri, a zero emissioni.
L’ampio programma CEF ( Connecting Europe Facility), entro il quale si inserisce il progetto Unit-E, avrà lo scopo di assicurare l’implementazione di un collegamento interoperabile tra Regno Unito e Francia, promuovere lo sviluppo delle strutture necessarie negli stati di Belgio e Italia e di realizzare una piattaforma interoperabile che coinvolga l’intera Europa.
Con il co-finanziamento attinto da fondi europei, l’Europa sarà interamente collegata da una rete di colonnine di ricarica veloce. 38 nuove stazioni di ricarica, completamente interoperabili, saranno distribuite tra Regno Unito, Belgio, Francia e Italia entro la fine del 2017.
Le infrastrutture Unit-E consentiranno a tutti i veicoli elettrici d’Europa di essere ricaricati liberamente. Non ci saranno né vincoli imposti dagli operatori nazionali di provenienza, né l’ansia di dover ricaricare al più presto la propria auto elettrica: le colonnine di ricarica, infatti, saranno disposte ogni 50 km l’una dall’altra e consentiranno di fare il pieno in meno di 30 minuti.
Per l’Italia è prevista l’installazione di 4 stazioni di ricarica veloce multistandard, fornite dalla multinazionale Italiana ABB, gruppo leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione. Ricordate? Avevamo già parlato del gruppo ABB nell’articolo sul progetto TOSA di Ginevra per il trasporto pubblico urbano. Le colonnine, prodotte nello stabilimento di Terranuova Bracciolini (AR), si dispiegheranno nei 180 km della costa Ligure di Ponente, da Genova a Beausoleil (Mentone), in alcune uscite dell’autostrada dei fiori. La scelta delle aree di fornitura consentirà la ricarica per entrambi i sensi di marcia, rifornendo anche i traffici dei comuni vicini.
L’offerta ABB per la mobilità elettrica comprenderà la fornitura di stazioni di ricarica standard in corrente alternata e di ricarica veloce in corrente sia alternata, sia continua. A queste si affiancherà una piattaforma software per il monitoraggio e il controllo da remoto, assicurando la totale interconnessione di cose, servizi e persone in un’ottica di IoTSP (Internet of Thing, Services and People).
Un passo avanti per la ricerca e per la salvaguardia del nostro ecosistema. Solo in Italia le stazioni di ricarica elettrica saranno in grado di servire più di 20.000 veicoli elettrici all’anno, a beneficio dell’ambiente e della nostra salute.
Arriva il bonus sicurezza, l’agevolazione fiscale prevista da uno degli emandamenti che ha modificato in extremis la Legge di Stabilità 2016.
Il tema sulla sicurezza è una questione ormai molto dibattuta. Chi non vorrebbe vivere in una condizione di totale garanzia contro eventuali pericoli? Tuttavia gli investimenti sulla sicurezza destinata alla protezione della propria casa non sono poi molti e pare che il problema fondamentale sia il costo per l’acquisto di materiali e impianti.
Il bonus sicurezza 2016 potrebbe in questo senso cambiare le cose. LaLegge di Stabilità 2016, al comma 982 , prevede un nuovo beneficio fiscale riservato alle persone fisiche per l’acquisto di impianti di allarme e videosorveglianza.
Il Bonus riservato alle famiglie
Il bonus è destinato a cittadini privati non titolari di partita IVA che potranno beneficiare di una maggiore agevolazione fiscale da utilizzare ai fini della dichiarazione dei redditi, modello 730. In poche parole sono ammessi al credito d’imposta le persone fisiche non nell’esercizio di attività di lavoro autonomo o d’impresa. Per i lavoratori autonomi e le imprese gli impianti di sicurezza sono già deducibili dal reddito professionale e oggetto del bonus di sicurezza 2010 per l’acquisto di impianti e attrezzature di sicurezza.
Sistemi di videosorveglianza e allarme
Il bonus è riservato all’acquisto di tutti gli strumenti e impianti destinati al controllo, incluso il ricorso a società di vigilanza e sorveglianza, per la messa in sicurezza della propria casa da furti e intromissioni. Tra gli strumenti vanno annoverati i sistemi di videosorveglianza ( telecamere; registratori video audio) e gli impianti di allarme.
Per conoscere le modalità di detrazione si dovrà attendere il successivo decreto del Ministero dell’Economia e della Finanza, disponibile entro i 90 giorni dal 28 dicembre 2016.
Pertanto è consigliabile farsi fare un preventivo fin da subito ed investire sulla sicurezza della propria casa e dei propri cari.
Al momento il settore dell’impiantistica è considerato il propulsore di una qualsiasi possibile ripresa nel campo dell’edilizia.
I dati sulle nuove tendenze parlano chiaro: l’interesse per le nuove tecnologie digitali, la sostenibilità ambientale, il mondo delle ICT e dell’IoT (internet of thing) è molto alto, così come è considerevole il numero di edifici che hanno deciso di convertirsi alla tecnologia.
Che cosa significa “smart building”?
Un edificio intelligente è il luogo in cui l’integrazione e la convergenza degli impianti raggiungono i massimi livelli, in cui l’efficenza nei consumi si sposa con la fornitura di servizi ottimali. Gli impianti sono completamente controllati e ben gestiti, mentre i consumi energetici sono ottimizzati e sostenibili.
Convergenza e integrazione sono quindi i concetti portanti di un qualsiasi edificio definibile “smart” e fanno riferimento al pieno collegamento di tutti gli impianti di un edificio.
Un cambiamento significativo portato dagli sviluppi della rete, il minimo comun denominatore capace di modificare il concetto stesso di edificio e di impianto. Le strutture diventano organismi autogestiti, in cui impianti e asset interagiscono tra loro mettendo in atto un rapporto dialogico ininterrotto, del tipo machine to machine.
Quali vantaggi porteranno gli smart buildings alle nostre vite?
Come riporta IBM (‘International Business Machines Corporation) in diversi interventi, uno smart building dotato di un buon sistema di automazione potrebbe intervenire in modo significativo sui numeri dell’inefficienza energetica. In media gli edifici consumano all’incirca il 42% di tutta l’elettricità prodotta a livello mondiale e sprecano approssimativamente la metà dell’acqua fornita. Tra all’incirca una decina di anni le emissioni tossiche prodotte dagli edifici saranno tra le cause principali dell’inquinamento del pianeta.
Investire negli smart building significa allora investire nella green economy. L’Iea(International Energy Agency) ha calcolato che intervenire nella riqualificazione intelligente degli edifici esistenti a livello mondiale porterebbe ad una sensibile riduzione della domanda di energia per il riscaldamento entro il 2025, stimabile approssimativamente al corrispettivo consumato dall’intero Regno Unito.
Investire sugli smart building significa adottare politiche di contenimento degli sprechi aventi lo scopo di gestire al meglio i consumi, favorendo la produzione autonoma di energia se non addirittura la re-immissione nella rete cittadina.
Un esempio di edificio intelligente a Valladolid, nel centro della Spagna, realizzato per il progetto DIRECTION, finanziato dall’Unione Europea.
Nuove disposizioni per il riconoscimento delle qualifiche professionali di installatore nei settori climatizzazione, idrico e sanitario, nella distribuzione e utilizzazione di gas.
Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha recentemente emanato un nuovo decreto finalizzato a stabilire ulteriori modalità di riconoscimento della figura di installatore. Una prima definizione di installatore è disciplinata dal decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, perfezionata dal decreto ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37, nel quale si prevede una prova attitudinale per lo svolgimento della professione di installatore all’interno degli edifici. Con il decreto direttoriale del 22 aprile 2016 il direttore generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica ha emanato le disposizioni per l’applicazione delle misure compensative finalizzate al riconoscimento delle qualifiche professionali per l’installazione di impianti tecnologici negli edifici, per l’elettricità e l’elettronica.
Tale decreto direttoriale disciplina sia la prova attitudinale per lo svolgimento della professione di installatore di impianti all’interno degli edifici (di cui le lettere C), D) ed E), sia lo svolgimento della prova attitudinale.
Il testo integrale con le disposizioni per l’applicazione delle misure compensative è disponibile qui: Decreto direttoriale 22 aprile 2016 – Misure compensative al fine del riconoscimento della qualifiche professionale (attività di installazione di impianti tecnologici, elettricità ed elettronica)
Le nuove tendenze e gli sviluppi nel settore della domotica hanno portato a riqualificare il concetto stesso di abitazione, spingendo verso un’idea di casa intelligente, per un miglior comfort, un maggiore risparmio energetico e un’ottimizzazione dei consumi.
Le funzioni imputate alla domotica sono davvero numerose, in questo articolo vorremmo evidenziare le caratteristiche e i benefici della funzione legata ai sistemi di termoregolazione.
I sistemi di controllo e di gestione della climatizzazione, come lo sono ad esempio i cronotermostati, permettono di ottenere temperature ideali in qualsiasi ambiente della propria casa. Impostare la temperatura diventa allora un passaggio molto semplice.
La temperatura può essere regolata in modo del tutto automatico, per più ore della giornata o per diversi giorni della settimana, per un unico locale o per l’intero spazio abitativo, e può differenziarsi a seconda della stanza e delle proprie necessità. In tal modo si riduce lo shock termico che spesso capita di subire passando da una stanza all’altra della propria abitazione, o semplicemente entrandovi dopo una giornata trascorsa fuori casa.
Il controllo e la gestione dell’impianto termico e di climatizzazione possono essere impostati su programmi standard o personalizzati, cosicché connettività e controllo diventano due peculiarità fondamentali, altamente funzionali in un’ottica di ottimizzazione dei consumi, garantendo la massima comodità.
Il sistema della termoregolazione è difatti un sistema altamente complesso, costituito da diverse componenti collegate ma allo stesso tempo indipendenti. Per questo motivo è stato pensato per essere completamente automatizzato.
L’utente finale avrà come unico compito quello di impostare la temperatura degli ambienti a proprio piacimento e accendere e spegnere l’impianto. A tutto il resto ci pensa l’alta tecnologia e l’efficienza performativa della domotica.
Per maggiori informazioni sulla domotica e i suoi vantaggi si rimanda all’articolo “La domotica, un settore in forte crescita”
Il periodo più fiorente per la domotica è quello attuale. Il trend positivo per il settore è evidenziato dai dati forniti da Smart Hut, gruppo aperto dedicato alla domotica promosso da Assodel.
Il sole può colpire alcune strade fino al 90% della giornata. Per questo alcune società nell’UE e negli Stati Unisti stanno sperimentando pannelli solari da installare su asfalto. In Francia un produttore spera di distinguersi dalla massa con un progetto fattibile, riducendo i costi.
Il fotovoltaico sta trovando spazi sempre più ampi e viene installato un po’ ovunque, anche discariche o addirittura vestiti.
Quindi perché non anche le strade? In effetti nel mondo sono varie le aziende che stanno lavorando a quest’idea, alcune con idee ambiziose che prevedono al ricarica wireless di veicoli elettrici in movimento.
Negli ultimi anni il fotovoltaico, in seguito alla domanda dovuta all’aumento di installazioni nei Paesi emergenti e in Medio Oriente, si sta evolvendo in modo veloce e impressionante.